Springsteen: mito o relatà?

Il 21 luglio c’è stato il concerto di Springsteen a Torino. Ovviamente mio padre, suo fan più che sfegatato, ci è andato. Questa volta mi aveva anche invitato, ma io ho rifiutato perchè aspetto il mio caro Michael (Stipe, R.E.M.). In ogni caso lui ci è andato ed ha cantato e ballato come un matto. Ma ovviamente la follia è contagiosa e non ci si può fermare a questo, non quando si tratta del tuo mito. Così si scopre, grazie ad un informatore davvero molto affidabile, il giorno e l’ora in cui l’aereo del mito parte dall’aeroporto, che guarda caso si trova nella città in cui vivi. E allora come rinunciare ad un appostamento? Impossibile! Confesso che trovare il luogo in cui l’aereo era parcheggiato non è stato semplice. Ci è andato un buon quarto d’ora. Ma alla fine ce la si fa, e si memorizza la strada. Ora, siccome si tratta di una soffiata, non c’è motivo di temere che arrivino altri fan. E dato che è presto c’è anche il tempo di andare a casa a fare uno spuntino. Si torna per tempo e si osservano i preparativi per la partenza. Si caricano i bagagli, mentre a quanto pare gli strumenti ed il resto sono andati alla prossima tappa del tour via terra. Poi iniziano ad arrivare i miti. Prima la E-Street Band. Il primo ad arrivare è Clarence Clemons, il gigantesco sassofonista nero, classe 1942. Clarence. E già, proprio lui. Quello di cui mio padre mi ha sempre parlato come se fosse il nostro vicino di casa.  Quante volte lo abbiamo sentito suonare, il vecchio Clarence? E ora è là, e sale la scaletta dell’aereo aiutandosi con un bastone. Non è più giovanissimo ed è stato operato alle anche. Poi arriva il resto della Band. Fra tutti spicca per il look variopinto Steve Van Zandt, chitarrista. Poi tutti gli altri, coristi e musicisti vari. Ci sfugge il piccolo Niels Lofgren…va beh, sarà per la prossima volta!  Purtroppo non si vede Danni Federici, morto per un tumore l’anno scorso.
Ma insomma, non manca qualcuno? C’è la E-Street Ban, ma il Boss? Beh, non si fa attendere un gran che, arrivando sulla sua mercedes nera. Esce dall’auto con l’immncabile occhiale da sole, che da ancora più fascino al suo volto quasi sessantenne, e a dire il vero un po’ segnato da quegl’anni che quasi sfuggono quando lo si guarda estasiati da sotto il palco (Bruce è nato il 23/9/1949, credo che quest’anno mio padre prenderà anche una torta per festeggiarlo). Forse inizia anche a stempiarsi il caro Boss, ma in fondo è sempre un gran bell’uomo. Così dopo aver firmato un paio di autografi, inizia la salita della scaletta dell’aereo. Quella salita sembra la scalata di un 8 mila. Si appoggia al corrimano e inizia a mettere i suoi stanchi e famosi piedi sui gradini, salendo faticosamente e un po’ gobbo, forse schiacciato  dalla sua fama o solo dagli anni. Sembra quasi che abbia il fiato corto il Boss, per avere fatto quei pochi scalini. Eppure sul palco ha l’energia di un ventenne, cosa che ci fa balenare per la mente il pensiero, un po’ maligno per un fan forse, che su quel palco Bruce ci salga con un piccolo aiuto chimico…ma scacciamo questi brutti pensieri dalla mente. No, un mito non fa queste cose, un mito è sempre puro, cristallino e dalla morale di ferro.
Però resta il fatto che vederlo salire su quell’aereo ci riporta alla realtà e ci sbatte davanti il fatto che alla fine è un uomo come gli altri. Allora forse anche il mio caro Michael, l’uomo più bello del mondo, il mio splendido pelatino 49enne, che sul palco è grandioso (ammirato soprattutto per come balla…), è solo un uomo. Il vago sospetto mi era già venuto a settembre, quando allungando un braccio le mie dita si posarono prima sulla sua pancia e poi sulla sua candida mano. Capire che un mito è fatto di carne è quasi sconvolgente. In quel momento non c’era musica al palaisozaki, ma solo il pensiero "allora esiste, è reale".
Insomma, i fans di tutto il mondo sognano di incontrare i loro miti, ma siamo poi sicuri che sia un bene? Non si perde la magia? Michael è di carne, Bruce arranca…forse è meglio che i miti restino tali, cioè dolci ed eteree creature fatte di un misto tra sogno e speranza.